sabato 11 settembre 2010

Tutti a scuola!

Milano, sabato pomeriggio di settembre, due giorni prima dell'inizio della scuola. Roberto a casa con Sofia, Cristina in corteo contro i tagli alla scuola pubblica. "No, Sofia in manifestazione è troppo piccola! E se poi i celerini vi attaccano? E se succedono incidenti?". I facinorosi sono poche centinaia e indossano magliette arancioni con la scritta "s-catenati" che allude a una futura liberazione dalla piaga sociale, così è stata definita, del precariato. Un camioncino rallegra la manifestazione con canzoni d'altri tempi: Patti Smith e altra gente abbondantemente sopra i cinquanta, giusto per richiamare l'età media dei docenti italiani. Marxisti-leninisti dai golfini polverosi e lo sguardo perso alla Kurt Cobain distribuiscono "Spartacus" come se smerciassero droga illegalmente.  Un insegnante con la stessa allure di Keith Richards parla con una giovane precaria. Cristina si chiede cosa insegni. Esistono in effetti delle fantomatiche graduatorie di corno e chitarra e si è sempre domandata quanti siano gli aspiranti insegnanti di corno e chitarra. Incontra la collega R., con il coltello fra i denti, pronta ad augurare una morte lenta e dolorosa al direttore dell'Ufficio Scolastico Regionale - l'USR presume, visto che nello scolastichese ci sono il DS, il DSGA, l'USP e altri oggetti non identificati -, nonché, giusto per sfoltire le graduatorie, agli ignari colleghi, dei quali possiede una collezione in cera degna di madame Tussaud, ma non a grandezza naturale. "Ilya Prigogine nel 1936 scoprì che la termodinamica invertita, cioè sistemi complessi e lontani dall'equilibrio, è un processo naturale e irreversibilmente entropico, vincolato e a carico o discarico dell'ambiente, che poi ha gettato ponti tra la fisica e la chimica, come sistemi interagenti e complessi in cui l'entropia entropica è come un organismo vivente che si auto-organizza e in grado di succedere in stadi sempre diversi ..." La collega F. ormai farnetica sotto il sole cocente. Cristina si ferma per un cono gelato e riflette. Pensa che in tutti questi anni non ha mai fatto uno sciopero, convinta che danneggiasse gli studenti e che fosse inutile. Pensa che si è svegliata solo quando è toccato anche a lei e si dà della cretina e anche dell'egoista. Pensa che ha sentito già tanti conoscenti che si sono visti ridotti o annullati lo stipendio. Non sa bene cosa fare e anche se è qui oggi non sente di essere particolarmente utile alla causa. E soprattutto si domanda: cosa sarà diventata la scuola quando per Sofia verrà il momento di andarci?

Studiare serve a qualcosa oppure no? Per togliervi ogni dubbio sentite un po' qua ...