Auguri di buon anno a tutti voi, amici e amiche. Ve lo faccio in punta di piedi, mentre Roberto e Sofia dormono profondamente, riposandosi delle prime fatiche dell'anno nuovo. Ve lo faccio un po' in ritardo, perché le mie fatiche non sono ancora finite. Ve lo faccio quasi sottovoce, perché il nuovo anno, almeno qui in Italia, non è cominciato in gran spolvero ... le solite vecchie polverose, rancide e ormai, almeno per me, indigeribili questioni: la classe operaia che non va in paradiso, l'utilizzatore finale al governo eccetera eccetera. Sarà stato un caso che, con Sofia a letto con la febbre, e noi un po' ricoglioniti dalla stanchezza, il trentun dicembre non siamo riusciti nemmeno a stappare la bottiglia col tempismo dovuto? In Italia, terra di superstizioni antiche sullo sfondo di un cattolicesimo spesso di facciata, porta parecchio sfiga. Spiacerebbe che portasse sfiga al Paese, oltre che a noi tre. Comunque, abbiamo mangiato lenticchie, rito propiziatorio benaugurante nei confronti dei futuri dodici mesi che ci attendono. Pari e patta: mal che vada, continuerà la sfiga del duemiladieci. Auguri!
Nessun commento:
Posta un commento